giovedì 16 aprile 2009

INTERVISTA AL CANDIDATO PRESIDENTE DELLA PROVINCIA GIACOMO ROSSI




Riparte il giro di interviste di www.cami74.com ai candidati delle prossime elezioni amministrative
Di Marco Fattorini


PESARO – Dopo aver interpellato i principali candidati alla carica di sindaco di Pesaro, www.cami74.com prosegue il giro di interviste, dedicando spazio agli aspiranti successori di Palmiro Ucchielli, per la carica di Presidente della Provincia. Oggi abbiamo rivolto alcune domande al candidato più giovane di questa competizione. Si chiama Giacomo Rossi, ha 26 anni e rappresenta la lista “La Destra – Fiamma Tricolore”.

Giacomo Rossi, 26 anni, giovanissimo candidato per la presidenza della Provincia. Teme questa sfida? Quali sono le motivazioni che l’hanno spinta a questa “discesa in campo”?
“No, grazie a Dio non temo questa sfida, sennò non l'avrei accettata. Le motivazioni della mia candidatura stanno nel nostro motto elettorale che è proprio anche di molti cittadini di questa Provincia; “Proviamo a cambiare?”

Lei si presenta candidato per la lista La Destra - Fiamma Tricolore, cartello elettorale della destra dura e pura. Perché non si è verificata una convergenza (anche in termini di candidature e programmi) con la linea locale del neonato Popolo della Libertà?
“Innanzitutto direi che io sono il candidato di tutti quelli che vogliono cambiare. Più che duri e puri diciamo che noi siamo l'unica destra, quella sociale e popolare. Di là c'è il centro e la sinistra. Purtroppo il Pdl, che avrebbe dovuto fungere da collante di una coalizione di centro-destra, ha giocato a perdere, imponendo la candidatura di Giannotti, proprio l'unico che non andava bene a nessuno. Per questo tutti e anche noi, corriamo da soli. Non si può convergere sul “vecchio che avanza”.”

Quali sono, secondo lei, le carenze mostrate dall’Amministrazione Provinciale in questi anni?
“Tante, a partire dalla gestione delle strade (ancora abbiamo strade provinciali imbrecciate) alla sanità che va a rotoli, alla svendita del nostro bene primario pubblico quale l'acqua ad una società per azioni quale Hera, agli sprechi della “casta provinciale”. Per non parlare poi di sicurezza, sociale e turismo...Staremmo qui un giorno ad elencare le lacune! Mi domando Ricci, che era consigliere provinciale cos'ha fatto a riguardo.”

Il suo programma punta su tre aggettivi: sociale, concreto, anticonvenzionale. Ce li spieghi.
“Sociale, poiché siamo rivolti in primis all'utilità collettiva e non di pochi, con un occhio di riguardo a quelle classi svantaggiate come disabili, malati, famiglie in difficoltà, tossicodipendenti...al popolo e non agli interessi di pochi. Concreto poiché il nostro programma sarà attuabile e concretamente fattibile. Poi, passerei subito ai fatti senza tanti giri di parole. Anticonvenzionale poiché si imposta su tematiche diverse e su scelte forti. In fondo noi le possiamo fare, visto che non siamo legati a nessuna lobby e a nessun potere forte.”

Quali sono tre progetti, a cui tenete particolarmente, da realizzare subito?
“Il primo la realizzazione di un fondo cassa provinciale realizzato con i soldi recuperati dagli sprechi provinciali (compresi il mio stipendio che lascerò in cassa) da destinare subito ai disoccupati e alle famiglie in difficoltà con malati e disabili. La Chiesa in questo periodo di crisi è stata maestra in ciò, sborsando milioni per un fondo anti crisi... Per seconda cosa attuerei subito con i tecnici, i Comuni e le imprese, un “piano strade” provinciale che tenga presente tutta la Provincia e che pianifichi in modo serio tutti gli interventi stradali da qui a cinque anni, privilegiando il riallineamento delle sedi stradali. Basta quindi col cantoniere tappa buche di favore! Terzo attuerei da subito insieme alla Polizia Provinciale, un piano di controllo a tappeto di tutti gli immigrati e delle loro attività commerciali, per far modo che ogni tipo di illegalità e clandestinità eventuale, che portano poi a molti problemi legati alla sicurezza, siano debellate. Tutto questo, anche a tutela di quegli immigrati seri che lavorano e rispettano le nostre regole. Non mi fermerei poi solamente a questi tre punti...”

Nella provincia di Pesaro–Urbino, la Destra ha lanciato la proposta degli “orti sociali” contro il carovita. Di cosa si tratta?
“Si tratta un progetto elaborato proprio dalla nostra Federazione nel quale le amministrazioni locali, anche per combattere il caro vita, assegnano a determinate condizioni, degli appezzamenti di terreno pubblico dove poter coltivare un orto con metodologie ben precise."

Lei che con la sua giovane età rappresenta il mondo di studenti e giovani lavoratori, ha in mente idee e iniziative per rilanciare la presenza e l’azione dei giovani nella provincia?
“La presenza dei giovani e la loro azione in Provincia si rilancia con progetti che possano far stare i giovani qui. Incentivi alle giovani coppie che si fermano e lavoro. Il lavoro, anche per esperienza personale, può essere per esempio massicciamente rilanciato il questa Provincia con il turismo che rappresenta una grossa opportunità. Abbiamo un territorio e delle bellezze storico culturali che infatti nessuno ha. In questo campo le istituzioni possono fare molto e non l'anno fatto; hanno preferito mangiar soldi con “baracconi” e progetti inutili.”

1 commento:

Anonimo ha detto...

Grande Giacomo!!!!